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mercoledì 2 febbraio 2011

Per l’Egitto è pronta l’Opzione Irak ? E per noi?

 * * * SVEGLIAAA !!! * * *
Cosa succede quando in una colonia come l’Egitto, il premier troppo vecchio deve essere sostituito? Non si possono fare elezioni libere perchè vi entrerebbero nuovi pretendenti il potere che potrebbero non aderire alle vecchie posizioni filo americane e israeliane e quindi si adotta il piano n 2, ovvero si attua la demolizione controllata della torre Mubarak?
Negli Usa Obama sbraita contro il leader egiziano e gli intima di scendere a compromessi col popolo. Israele entra anche lei nel gioco delle parti però a richiedere (a chi non si sa) il sostegno di Mubarak. Una bella recita.
I giornali che si ritengono più illuminati nel web sono tutti a dire che sta nascendo una nuova consapevolezza e prendono per buone le proteste che, seppur autentiche, sono gestite sempre dai soliti noti. Ricordate le foto rivelatrici degli infiltrati occidentali in armi nelle proteste in Tunisia? Io direi meglio che si tratta di una vecchia consapevolezza. Un film diretto da nuovi registi e finanziato dai soliti produttori.
Un parallelo, ricordate il colpo di stato in Honduras quando gli Usa fecero sapere che sostenevano il Presidente mentre di fatto hanno tradotto fuori dal paese lo stesso, consegnando di fatto il potere ai militari?
Quì siamo forse alla stessa recita farsesca?

Saddam Hussein come si sa fu appoggiato, armato sostenuto economicamente e militarmente dagli Usa e poi inviato in una guerra fratricida contro l’Iran. Quando l’Irak occupò il Kuwait lo fece contando sull’appoggio americano. Quando Bush senior si rimangiò le promesse di sostegno facendo cadere l’Irak nella trappola, Saddam diede ordine di ritiro dei carri armati e proprio in fase di ritirata l’esercito fu massacrato. Poi arrivarono le sanzioni ed alla fine con Bush Junior arrivò l’invasione per esportare la democrazia annichilendo una nazione e riportandola indietro di 70 anni nell’orologio della storia.
Quì in Egitto siamo invece in uno stato alleato è vero, ma quanti potrebbero a ragione ambire a sostituire il Rais non sono certo sulle sue improponibili posizioni, quindi? Quindi si dovrà lavorare affinchè le proteste rientrino nell’alveo della democrazia come in Ucraina Georgia, Serbia, Kirghisia e altre in modo diverso tipo Kossowo, Irak, Sudan, Somalia, Yemen ecc.

Questo è il piano per il Mediterraneo ma non per l’Italia vero?
No quì da noi non serve, noi siamo alleati fedeli e rischiamo solo che con la caduta del BerluRais arrivi un Amato o un Draghi o un Vendola a proporre una tassa patrimoniale o la dimissione selvaggia dei beni inalienabili del nostro Stato come propongono i vari Fini Rutelli, Bersani per ingrassare le Banche. Anzichè rigettare il debito truccato come fece Kirchner in Argentina. E se non basterà venderemo i nostri enormi giacimenti di metano e petrolio in pianura padana? (vedi articolo di una prof di una università americana sull’argomento “Non credete agli Americani”) Vi sono però molte probabilità che siano già stati venduti da Roma agli alleati Texani, alla faccia dell’auto determinazione dei popoli.
Ma se Berlusconi il satrapo, riuscirà a fronteggiare questo che presenta tutti gli aspetti per essere considerato un piano di sovversione, resistendo alle toghe simpatizzanti moraliste a stelle e strisce cosa succederà? Se non bastasse l’operazione “Baldracca” cosa potrà succedere ancora?
Il piano n. 2 prevede forse la scoperta di talenti quali i collaboratori di giustizia, che capitano prontamente a fagiolo, sempre da oltre oceano dove sono allevati a mangime speciale? Non voglio pensare che per ultima possa restare aperta l’ipotesi Egitto-guerra civile…
Sono ipotesi che solo uno stato aggressore che ha la fame come arma per i propri soldati può attuare. Di la del mare, decine di milioni di disoccupati aspettano una chiamata, magari potrebbero accettare quella dell’esercito…
Oggi in Italia l’accanimento dei media che alimenta l’intolleranza delle masse stà travalicando la dialettica politica per approdare all’odio distruttore foriero di tempi bui. Ricordiamoci infine che l’Italia non ha più un esercito di difesa diffuso sul territorio, avendo abolito il servizio di leva (regalo di Berlu mi pare). Oggi siamo in balia di una nazione straniera che ci “protegge” davanti alla quale sarà dura far valere le nostre ragioni di sovranità politica ed economica. Conteremo in caso di abbattimento dell’argine Caimano, come il due di coppe a briscola quando va a bastoni. Cioè nulla.
Dobbiamo tenerne conto per primi noi, i siti di approfondimento, evitando di scaricare ulteriore e destabilizzante odio nell’arena

Tratto da: http://www.stampalibera.com/?p=21644#more-21644

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