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giovedì 16 giugno 2011

Grande manifestazione pro-Assad a Damasco. Un vescovo: “L’80% della gente è con lui”

Una bandiera siriana lunga 2,3 km è stata fatta sfilare per le vie della capitale. La Mezzaluna rossa siriana e quella turca cercheranno di organizzare il ritorno di migliaia di profughi entrati in Turchia dopo l'attacco a Jisr al-Shughour. Il governo annuncia un’operazione militare “limitata” verso Maraat an-Numan.



Damasco 15/06/2011 (AsiaNews/Agenzie) – Una grande manifestazione a sostegno del governo di Bashar al-Assad si è svolta oggi a Damasco. “Sventola con noi la più grande bandiera siriana” è il titolo della dimostrazione, cominciata a mezzogiorno a Mezzeh Highway, dove centinaia di migliaia di persone (secondo le fonti del governo) tenevano per i bordi una bandiera siriana lunga 2300 metri e larga 18 metri. Il portavoce ufficiale della manifestazione, Rabi Dibeh ha detto che l’evento è cominciato con il canto dell’inno nazionale e con un minuto di silenzio per le vittime civili e militari cadute in questi giorni. Migliaia di palloncini con i colori nazionali siriani hanno riempito il cielo, mentre i manifestanti intonavano canti patriottici.

La manifestazione, certamente imponente, dà una conferma indiretta alle dichiarazione di mons. Antoine Audo sj, vescovo caldeo di Aleppo. “I fanatici parlano di libertà e democrazia per la Siria, ma questo non è il loro obiettivo. Vogliono dividere i Paesi arabi, controllarli, prendere il petrolio e vendere le armi. Cercano la destabilizzazione e l’islamizzazione. La Siria deve resistere, resisterà. L’80% del popolo è con il governo, così come lo sono tutti i cristiani”, ha dichiarato mons. Audo, che ha accusato i media, fra cui la Bbc e Al-Jazeera di reportage non obiettivi e critiche ingiuste al regime siriano. Il presidente Assad, ha concluso ha il sostegno popolare nel reprimere quanti vogliono “la destabilizzazione e l’islamizzazione” del Paese.

Intanto Hassan Turkman, un inviato del presidente siriano Bashar al-Assad, giunge nel pomeriggio ad Ankara per colloqui con il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan sullo stato di crisi in Siria. Migliaia di profughi si sono riversati sul confine turco per sfuggire alle epurazioni dell'esercito. La Siria ha fatto appello agli abitanti di Jisr al-Shughour di tornare a casa, ora che l’esercito ha ripreso il controllo della città di confine. Le autorità siriane hanno chiesto alla Mezzaluna rossa siriana di mettersi in contatto con l’analoga organizzazione turca per coordinare e cercare di facilitare il rientro dei profughi. Il loro numero è superiore a 8400 unità, secondo gli ultimi dati forniti. Il governo ha annunciato un’operazione militare “limitata” verso Maraat an-Numan.

Tratto da: AsiaNews

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