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venerdì 1 luglio 2011

CIRCONDARE LA RUSSIA CON LE BASI USA


Nel 1991, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, tutto è cambiato per rimanere lo stesso. Il risultato è dato dal fatto che i rischi di oggi sono molto superiori e minacciano ancora di più la pace nel mondo.

In America, i neocon sono ancora al potere. Obama è più belligerante di Bush, conduce quattro guerre e si avvicina a intraprenderne altre. La lobby israeliana, la destra cristiana e altri elementi estremisti sono quelli che le determinano. Il conflitto è preferito alla diplomazia.

La maggioranza al Congresso sostiene l’agenda imperialistica di Washington, ossia la militarizzazione globale contro gli sfidanti potenziali e i principali nemici dell’America, la Cina e la Russia, circondandole con basi e armi strategiche. È una politica gravida di pericoli.

La NATO ha 28 stati membri, tra cui dieci ex repubbliche sovietiche e ex membri del Patto di Varsavia. Tra i prossimi candidati figurano la Georgia, l’Ucraina e, potenzialmente, altri in un secondo momento per meglio accerchiare Russia e Cina.

Allo stesso tempo, il Medio Oriente e parti dell’Eurasia sono state sempre più militarizzate da una rete di basi USA dal Qatar all’Iraq, fino all’Afghanistan e anche oltre, una chiara infrazione della promessa che GHW Bush fece a Mikhail Gorbachev che spianò la strada all’unificazione delle Germania nel 1990 e alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.

Le promesse di Washington, naturalmente, non valgono la carta su cui sono scritte, una dura lezione che molte nazioni hanno imparato a proprie spese.

Inoltre, il Pentagono ha una rete in continuo sviluppo di 1.000 e più basi, di cui alcune segrete e condivise per operare un controllo più approfondito. Nel periodo in cui nessuna nazione minaccia l’America, vengono spesi comunque trilioni di dollari per quello che i pianificatori militari chiamano il "dominio a pieno spettro " su tutte le terre, il mare in superficie e in profondità, l’aria, lo spazio e i sistemi informativi, una forza talmente schiacciante da poter combattere e vincere qualsiasi guerra globale contro ogni avversario, anche con l’uso preventivo di armi nucleari.

Stazionare in modo belligerante vicino i confini della Russia

Alla fine dell’estate del 2009, Obama ha sospeso i piani dell’amministrazione Bush per realizzare i missili intercettori in Polonia e il tracciamento radar avanzato nella Repubblica Ceca, entrambi membri della NATO. Ipoteticamente schierati contro l’Iran e contro altri "stati canaglia", gli ultimi installati saranno invece molto più indirizzati verso la Russia.

Al momento assicura la first strike capability, la prevenzione o la diminuzione degli effetti delle ritorsioni nel caso in cui l’America attaccasse la Russia o la Cina, una possibilità potenziale catastrofica in ogni caso, ma in special modo se dovesse scatenarsi una guerra nucleare.

Da questo momento, secondo Obama, Washington realizzerà "una difesa più forte, più intelligente e più rapida delle forze americane e degli alleati dell’ America", tra cui ci sono anche Polonia e Repubblica Ceca. La tattica può anche cambiare, non le linee guida della politica imperialista.

Lo scorso settembre il Segretario alla Difesa Gates ha illustrato un progetto in quattro fasi per lo scudo missilistico e lo schieramento delle navi da guerra di classe Aegis nel Mediterraneo orientale equipaggiate con i missili anti-balistici SM-3 e con gli intercettori anti-satellite, seguiti da versioni di terra e di mare aggiornate quando saranno disponibili.

Inoltre, lo stazionamento degli SM-3 in Bulgaria, Romania e in Polonia è già stato annunciato. La scorsa estate, infatti, gli intercettori Patriot Advanced Capability-3 (PAC-3) e circa 100 soldati degli USA sono stati inviati nella Polonia orientale, vicino alla regione russa di Kaliningrad, a 200 miglia dai confini.

Lo stesso potenziale è stato installato nel Golfo Persico, inclusa la fornitura agli alleati della regione di sistemi missilistici a lungo raggio - Terminal High Altitude Area Defense (THAAD) -; la strategia è quella di avere sul posto una schiera di intercettori impenetrabili dal Baltico al Mar Arabico, al Mar Nero e al Mar Rosso.

Inoltre, un sistema di sorveglianza è progettato per la Repubblica Ceca e per altre nazioni così come lo sono gli intercettori dei missili a controllo centralizzato, dall’Europa meridionale a quella orientale fino al Medio Oriente e ai confini della Russia, forse troppo vicini per rimanere tranquilli.

Invece di abbandonare lo schema di Bush, quelli di Obama prevedono un sistema mobile ancora più allargato, sofisticato e flessibile da sviluppare entro il 2020. In questo progetto è compreso il raddoppio del numero di navi da guerra classe per raggiungere le 38 unità entro il 2015, tutte equipaggiate con intercettori di missili all’ultimo grido.

Il risultato è che il potenziale dello schieramento avanzato degli USA si espanderà dalla Germania orientale, al Medio Oriente fino al Mar Nero e verso altri bacini idrici strategici dal Caucaso alla Russia stessa, avvicinandosi a Mosca con le nuovi basi nell’est Europa di Bulgaria, Romania e Polonia.

Rappresenta la più significativa presenza degli Stati Uniti in quest’area dalla Seconda Guerra Mondiale. Al momento, è interessato solo un limitato numero di truppe, circa 150 in modo permanente, ma ci si aspetta un aumento delle presenze.

Infatti, lo scorso marzo il Segretario di Stato, Hillary Clinton, ha detto che Washington schiererà gli intercettori dei missili e gli F-16 in Polonia. La Russia ha espresso preoccupazione per mezzo di Dmitry Rogozin, il suo rappresentante permanente alla NATO, che ha detto che i piani degli Stati Uniti complicano il dialogo sulla creazione di un sistema anti-missilistico condiviso:

"Le affermazioni della signora Clinton contraddicono le basi delle relazioni (tra la) Federazione Russa e la NATO firmate nel 1997, (quando fu stabilito) che la NATO non doveva rafforzare le sue strutture militari vicino ai confini della Russia."

Un’affermazione del Ministro degli Affari Esteri esprime allo stesso modo un’inquietudine:

"Siamo venuti a sapere di un progetto di un sistema di missili anti-balistici tempo addietro e abbiamo intenzione di (reagire in risposta) alla rete del progetto EuroABM. L’idea dello schieramento di una base dell’(US) Air Force richiede un’ ulteriore spiegazione."

Nello scorso aprile, il primo ministro russo, Vladimir Putin, reagì anche lui, dicendo:

"L’espansione delle infrastrutture della NATO verso i nostri confini sta causando sconcerto. La NATO non è solamente un blocco politico. È un blocco militare. Nessuno può cancellare gli accordi su come il blocco deve reagire alle minacce esterne. È una struttura difensiva", ma sta agendo aggressivamente.”

In una conferenza stampa dopo il summit del G-8, il presidente russo, Dmitry Medvedev, disse:

"Non sono soddisfatto dalla reazione degli Stati Uniti verso la mia proposta e dalla reazione della NATO in generale. Perché? Perché stiamo solo perdendo tempo. Anche se ponessi come limite l’anno 2020, l’anno in cui la costruzione del sistema a quattro stadi verrà iniziata arriverà comunque. Dopo il 2020, se non dovessimo venire a patti, inizierà un vero braccio di ferro."

Forse anche molto prima visto che non ha avuto alcuna rassicurazione sul fatto che la Russia non sia un obbiettivo. Come conseguenza, ha aggiunto:

"Quando abbiamo chiesto i nomi delle nazioni a cui è diretto lo scudo, abbiamo sentito solo il silenzio. Quando abbiamo chiesto se questa nazione ha i missili (per colpire l’Europa), la risposta è stata ‘no’."

E allora "chi ha questo tipo di missili" che gli intercettori vogliono dissuadere? "Noi ce li abbiamo. E così l’unica cosa che possiamo pensare è che il sistema sia diretto contro di noi."

Lui e altri dirigenti russi sono preoccupati che tutto ciò si espanda anche a Ucraina e Georgia, con gli intercettori, gli aerei d’assalto e le truppe USA al confine che minacciano la sicurezza nazionale.

Obama in Polonia

Il 28 maggio Obama si è incontrato con il presidente polacco, Bronislaw Komorowski, e il primo ministro, Donald Tusk, per discutere, tra i vari argomenti, di una riconferma della presenza militare degli Stati Uniti con " truppe sul posto" e un distaccamento permanente degli aerei da trasporto F-16 e C-130.

Il dirigente della sicurezza nazionale alla Casa Bianca, Liz Sherwood-Randall, ha riferito:

"Quello che faremo è ruotare gli addestratori e gli aerei in Polonia per far sì che possano operare meglio con la NATO. Sarà una presenza permanente piccola sul terreno e una presenza a rotazione che sarà più cospicua."

Il 28 maggio il Ministro degli Esteri polacco, Radoslaw Sikorski, ha detto:

"A est del fiume Oder (che divide la Germania dalla Polonia), si installeranno forze americane, e questo quando gli Stati Uniti stanno diminuendo la presenza militare in Europa."

Infatti, è previsto un nuovo schieramento di missili intercettori, di altre armi offensive e di soldati sul campo vicino ai confini della Russia, non una sua riduzione, e questo è quello che mette in allarme i funzionari di Mosca.

Il 29 maggio, comunque, Obama ha sdrammatizzato con disincanto queste preoccupazioni, riaffermando la loro mutua difesa e invitando la Russia a partecipare nei progetti di difesa missilistica europea:

"Sono molto orgoglioso del processo di ricomposizione (tra America e Russia). Noi crediamo che la difesa missilistica è qualcosa in cui possiamo cooperare con la Russia. […] Non sarà una minaccia al bilanciamento strategico."

Preoccupato dal profondo disaccordo dei funzionari russi, i primi sentimenti di Vladimir Putin verranno con tutta probabilità rielaborati. Nel febbraio del 2007, in risposta all’ora progettata difesa missilistica, disse:

"La NATO ha posto la sua prima linea sui nostri confini. (Tutto questo) non ha alcuna relazione con la modernizzazione dell’Alleanza o con l’assicurare la sicurezza in Europa. Al contrario, rappresenta una seria provocazione che riduce la fiducia reciproca. E abbiamo il diritto di chiedere: contro chi è indirizzata quest’espansione? E cosa è successo alle rassicurazioni fatte dai nostri partner occidentali dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia?"

Al tempo, il suo commento provocò una tempesta di mazzate inferte dai media USA alla Russia, e anche un mio articolo intitolato "Reinventare l’Impero del Male":

“La Russia è tornata, orgogliosa e energica, che non si china davanti all’America, specialmente in Eurasia. Per Washington, è il ritorno a una nuova Guerra Fredda, ma questa volta per rischi maggiori e minacce molto più gravi per la pace nel mondo.”

Questo è particolarmente vero nei periodi di crisi economica, specialmente con l’attuazione delle politiche di austerità quando ci sarebbe invece bisogno di uno stimolo diffuso, politiche che provocano uno scontento sempre più vasto.

In questo caso, le potenze occidentali possono inventare minacce per distrarre le persone, impegnarsi in guerre per il dominio imperialistico, questa volta anche per minacciare direttamente Russia e Cina.

DI STEPHEN LENDMAN
Fonte: Uruknet
Tratto da: Come Don Chisciotte
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

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