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sabato 23 marzo 2013

L’euro è una truffa come lo è la Comunità europea


L’euro è una truffa come lo è la comunità europea in questo stato di cose: ossia sotto la blindatura dei trattati Maastritch, Lisbona, Mes, Fiscal compact, Nato, WTO, ecc.
Non abbiamo più la sovranità di niente se non soltanto quella di decidere chi ci deve prendere per i fondelli per un altro turno (ed in parte nemmeno quella: leggasi porcellum).

Ora se uno è consapevole di essere vittima di una truffa cosa fa?
1) Aspetta perchè non è ancora convinto della truffa?
2) Denuncia il truffatore e lo insegue?
3) Si lascia truffare perchè in fondo si lasciano truffare tutti?
4) Fa di tutto per uscire dalla truffa e la fa conoscere agli altri?
Sono quattro ipotesi che potrebbero rapresentare uno scenario di gente normale. Già: ma cosa vuol dire normale, in un paese dove l’informazione è orribilmente manipolata?

Il popolo manipolato e stregato dalla politicaasservita alla finanza internazionale non si muove. Meglio: è la maggioranza che non si muove.
Se diamo per buono il movimento di Grillo, almeno il 26% di quelli che sono andati a votare sembra si siano svegliati almeno per affermare che così, non si può più andare avanti. Non siamo convinti che siano consapevoli sulle fondamentali (multinazionali, moneta-debito, NWO) ma lo sono di certo sulla cattiva gestione dello Stato (sprechi, ruberie, nepotismo, corruzione, ecc).

In tv si susseguono le varie trasmissioni vomitevoli garanti delle “verità di regime” per continuare a drogare la popolazione.
Sull’euro (truffa) si continua a propagandare che sia la panacea di tutti i mali e guai ad uscire dall’euro! (Meno male che la lista Giannino ha fatto la fine che ha fatto e gli sta bene ad “imprese che resistono” che erano state avvertite per tempo). Se c’è una cosa che uccide le imprese è proprio questo neoliberismo (la ricetta che propagandava proprio il signor Giannino).

Lo stesso Grillo che detta le linee-guida “democratiche” al movimento 5stelle, su questa strada si muove timidamente, non si capisce se per non disturbare la sua base in parte radicalverdoide o per non disturbare il potere finanziario, quasi volesse chiedergli il permesso per poterlo attaccare direttamente (magari con un referendum!?).
Perché non dire chiaramante quello che lui sa perfettamente e cioè che l’euro è la causa prima della crisi? Una crisi che è insita al sistema monetario del dollaro e dell’euro. Perché nessuno parla del torvo sistema dell’ emissione monetaria?

La situazione è veramente drammatica. In una società ad alta industrializzazione, far mancare la moneta significa uccidere indirettamente tutti. Una società basata su un sistema a moneta debito in cui il controllo monetario è in mano agli usurai (i mercati) non può che uccidere i suoi sudditi-cittadini per riconoscere gli interessi agli usurai.
Nelle società rurali dove parte dell’economia ancora funziona con cicli estranei alla moneta di sistema, le crisi sarebbero di sicuro meno brucianti e più sopportabili. Ma noi viviamo in uno Stato che si regge su un’economia di produzione e servizi nel quale la moneta viene imposta a corso forzoso accompagnandola con un torchio fiscale di “equi-omicidio-italia”; nel quale il 60% della popolazione vive in città; nel quale l’intera vita si regge sullo scambio di denaro. E dunque qui la crisi non potrà che essere devastante: sarà una nuova ferale strage di stato.

I vecchi partiti, soprattutto quello che si è battuto per portarci in questo sistema di eurousura, fanno di tutto per farci rimanere nell’euro, o per incoscienza o per ignoranza o perchè avendo avuto venduto l’anima all’usuraio non possono più tornare in idetro. Si comportano in modo abominevole, calpestando la stessa dignità dei propri elettori.

Se il resto del popolo scoprisse di chi e cosa è vittima, si monterebbero le ghigliottine di fronte ai “Palazzi” del potere.
Se la gente capisse che il debito, oltre che essere nullo e immorale è gia stato pagato al momento stesso dell’emissione della moneta, e che ci stanno derubando il patrimonio pubblico, il patrimonio privato, l’identità, la dignità, la vita, il tempo e la sovranità, domani stesso sarebbe il giorno della rivoluzione e delle forche caudine.

Ma anche questo appello rimarrà chiuso in un blog o su questa pagina di giornale, letto forse da qualche decina o centinaia di cari amici, e così correremo difilato verso il suicidio assistito di massa.
E questo perché, purtroppo, “ognuno in fondo è perso dentro ai fatti suoi” (Vasco), ognuno pensa al proprio orticello rinsecchito e non si accorge che ci stanno suicidando tutti: e con il nostro consenso.

di Giuseppe Turrisi

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